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Fumo passivo e bambini: un pericolo silenzioso



Fumo passivo e bambini: un pericolo silenzioso

Quando pensiamo al fumo, spesso ci concentriamo sui danni che può provocare a chi ha la sigaretta tra le dita. Ma troppo spesso dimentichiamo le vittime più vulnerabili e indifese: i bambini.

Il fumo passivo è l’insieme delle sostanze inalate da chi si trova nelle vicinanze di un fumatore. Contiene oltre 7.000 sostanze chimiche, di cui almeno 250 sono dannose e più di 70 cancerogene. E nei bambini, i danni sono ancora più gravi.

👶 Perché i bambini sono più vulnerabili?

Il sistema respiratorio dei più piccoli è ancora in fase di sviluppo. Le vie aeree sono più strette, i polmoni più piccoli e il sistema immunitario meno maturo rispetto a quello di un adulto. Inalare fumo, anche per brevi periodi, può causare:

  • Otiti ricorrenti

  • Bronchiti e polmoniti

  • Peggioramento di asma e allergie respiratorie

  • Ritardi nella crescita polmonare

  • Aumento del rischio di morte improvvisa del lattante (SIDS) nei neonati

🚭 Non basta fumare in un’altra stanza

Il fumo si deposita su vestiti, mobili, tende e perfino sulla pelle: questo fenomeno si chiama “fumo di terza mano”. Un bambino che gioca sul divano dove si è fumato o viene tenuto in braccio da un adulto che ha appena fumato, può assorbire sostanze tossiche anche ore dopo che la sigaretta è stata spenta.

🛡️ Cosa possono fare i genitori?

  • Non fumare mai in casa o in auto, neppure con le finestre aperte.

  • Lavarsi le mani e cambiarsi i vestiti dopo aver fumato.

  • Sensibilizzare familiari e amici a non fumare in presenza dei bambini.

  • Cercare supporto per smettere di fumare: farlo è un atto d’amore verso se stessi e i propri figli.

Proteggere i bambini dal fumo passivo è un gesto semplice, ma fondamentale. Ogni sigaretta in meno è un respiro in più per loro.



 
 
 

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